Chao Anouvong: l’ultimo sovrano di Vientiane

Nel corso della storia, ci sono stati personaggi che hanno lottato con coraggio per l’indipendenza delle loro terre natali, lasciando un segno indelebile nella memoria collettiva.
Chao Anouvong, noto anche come Anu, fu uno di questi uomini, un sovrano laotiano che cercò con determinazione di ottenere l’indipendenza per il suo popolo.
Il suo regno e la ribellione che guidò hanno plasmato la storia del Laos e della regione circostante.

Il sovrano determinato a portare cambiamenti

I primi anni di Chao Anouvong

Nato nel 1767, Chao Anouvong, noto anche come Anu, iniziò la sua straordinaria ascesa al trono di Vientiane, la capitale del Laos, nel 1805, al momento della morte di suo fratello Inthavong.
Tuttavia, la sua storia inizia molto prima, nei suoi anni giovanili, quando dimostrò un coraggio straordinario e una determinazione che avrebbero plasmato il suo futuro.

Fin dalla giovinezza, Anu combatté al fianco dei siamesi contro l’invadente esercito birmano.
Le sue abilità militari e il suo coraggio sul campo di battaglia catturarono l’attenzione e l’ammirazione dei suoi alleati siamesi, guadagnandosi la loro fiducia.
Questi atti di eroismo contribuirono a stabilire una solida base per la sua futura ascesa al trono di Vientiane.

Nel 1805, alla morte di suo fratello Inthavong, i siamesi videro in Anu un leader degno di successione.
La sua abilità nel comando e la sua lealtà li portarono a sceglierlo come nuovo sovrano di Vientiane.
Con il trono ora nelle sue mani, Anouvong iniziò a plasmare il destino della sua terra natale.

Nei primi anni del suo regno, Anouvong si impegnò a rafforzare l’amministrazione interna del suo regno.
Prese in considerazione importanti progetti pubblici, tra cui l’ampliamento della sua amata capitale, Vientiane.
La città, sotto il suo governo, conobbe sviluppi significativi, con nuove strutture e opere pubbliche che testimoniavano il suo impegno nel migliorare la vita dei suoi sudditi.

Nonostante fosse il sovrano di Vientiane, Anouvong mantenne relazioni diplomatiche con il vicino regno del Vietnam.
Ogni tre anni inviava tributi al Vietnam, un atto che evidenziava la sua abilità nel coltivare relazioni con i vicini.
Questo gesto contrastava con l’abituale tributo annuale pagato alla Siam, segnalando l’abilità di Anouvong nel bilanciare le complesse relazioni tra i regni circostanti.

In questi primi anni di regno, Chao Anouvong stava forgiando la sua leadership e la sua visione per il Laos.
La sua lealtà ai siamesi e il suo impegno per il suo popolo avrebbero presto dato inizio a un capitolo cruciale della storia laotiana: la ribellione guidata da Anouvong per l’indipendenza del suo popolo.

L’ascesa di Chao Anouvong e la ribellione

La leadership di Chao Anouvong non si limitò all’amministrazione interna di Vientiane; presto ebbe una visione ambiziosa per il futuro del Laos.
Nel 1819, riuscì a persuadere i siamesi a nominare suo figlio, Chao Yo, come sovrano del principato laotiano di Champassak.
Questa mossa tattica estese notevolmente il suo dominio, poiché ora controllava sia il Laos centrale che quello meridionale, abbracciando entrambe le sponde del possente fiume Mekong.
Per proteggere il suo regno e il suo popolo, Anouvong iniziò la costruzione di fortificazioni strategiche in tutta la regione.
Era evidente che stava preparando il terreno per qualcosa di grande.

Tuttavia, l’ambizione di Anouvong si scontrò con le crescenti tensioni tra il Laos e la Siam.
Anche se aveva instaurato rapporti amichevoli con il vicino regno del Vietnam, il suo desiderio principale era ottenere la neutralità del regno laotiano settentrionale di Luang Prabang, un passo cruciale per preservare l’indipendenza del suo territorio.
Questo obiettivo lo avrebbe portato a compiere un atto di coraggio e ribellione che avrebbe segnato la sua vita e la storia del Laos.

Nel 1825, Anouvong dovette compiere un viaggio sgradevole a Bangkok per partecipare al funerale del re Rama III.
Mentre si trovava nella capitale siamese, i suoi piani per l’indipendenza del Laos iniziarono a prendere forma.
Fingendo di correre in aiuto della Siam contro un’immaginaria minaccia britannica, Anouvong guidò le sue truppe verso Bangkok.
Incredibilmente, riuscì ad avvicinarsi a soli tre giorni di viaggio dalla capitale siamese.

Tuttavia, la sua audace mossa venne scoperta, e i siamesi reagirono con fermezza.
Catturarono e saccheggiarono Vientiane nel 1828, ponendo fine alla ribellione di Anouvong.
La sua determinazione era evidente, ma la superiorità militare e le forze nemiche lo avrebbero condotto a un destino amaro.

L’ascesa e la ribellione di Chao Anouvong rappresentano un capitolo significativo nella storia del Laos, un momento in cui un sovrano ha lottato strenuamente per l’indipendenza del suo popolo contro potenze avverse.
La sua eredità continua a vivere nei cuori del popolo laotiano, un simbolo di coraggio e determinazione nella ricerca della libertà.

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La fine di Chao Anouvong

Il destino di Chao Anouvong, il coraggioso sovrano che aveva guidato la ribellione per l’indipendenza del Laos, si trasformò in una tragica epopea.
Dopo che i suoi sforzi per ottenere supporto dai vietnamiti risultarono deludenti, Anouvong fu costretto a fuggire nelle fitte foreste del Laos per sfuggire alla furia delle forze siamesi.

Tuttavia, la sua fuga fu di breve durata poiché una seconda spedizione siamese riuscì a catturarlo.
Portato in catene a Bangkok, la sua vita prese una piega amara.
Qui, davanti agli occhi del pubblico, fu rinchiuso in una gabbia di ferro, una condanna crudele che lo sottopose a torture fisiche e psicologiche.
Anouvong fu costretto a proclamare la grandezza e la misericordia del Re di Siam, ammettendo gli errori del suo passato e il merito della sua punizione.
Il suo tragico destino colpì profondamente chiunque assistesse a questo spettacolo crudele.

Nel frattempo, a Vientiane, i siamesi completarono la loro vendetta: raseranno la città, distruggendo gran parte delle strutture e delle ricchezze accumulate nel corso dei secoli.
La maggior parte della popolazione della regione centrale del Mekong fu trasferita forzatamente nella futura Thailandia nord-orientale, un evento che segnò in modo permanente la storia e il futuro del popolo laotiano.

Con la caduta di Anouvong e la sconfitta della sua ribellione, l’indipendenza di Vientiane ebbe un triste epilogo.
La città che aveva visto prosperare la cultura e la storia del Laos fu ridotta a macerie, e il destino del popolo laotiano subì un cambiamento irreversibile.
Tuttavia, l’eredità di Chao Anouvong sopravvisse, ispirando generazioni future di laotiani a perseverare nella ricerca della libertà e della dignità nazionale.

Il lascito di Chao Anouvong

Anche se Chao Anouvong potrebbe essere stato sconfitto militarmente, il suo spirito indomito e la sua determinazione rimangono un faro nella storia del Laos.
La sua ribellione, sebbene abbia portato a divisioni e sofferenze, rappresenta un momento cruciale nella formazione dell’identità nazionale laotiana.
Il popolo laotiano, nonostante le avversità, ha trovato la forza di perseguire l’indipendenza e la dignità nazionale.
Questo è il vero eredità di Chao Anouvong.

Le conseguenze della ribellione di Chao Anouvong sono tangibili ancora oggi.
Più di 19 milioni di persone di origine laotiana vivono nella regione del Thai Isan, una testimonianza vivente della migrazione forzata che ha avuto luogo nel corso dei secoli.
Allo stesso tempo, meno di 6 milioni risiedono nel Laos indipendente.
Questa divisione è un costante promemoria delle sfide storiche affrontate dal popolo laotiano e della sua resilienza nel perseguire l’identità e l’indipendenza nazionale.

Chao Anouvong rimarrà per sempre un importante personaggio nella storia del Laos.
Il suo coraggio e il suo desiderio di libertà continuano a ispirare le generazioni future, ricordandoci che la lotta per l’indipendenza può comportare sacrifici enormi.
Tuttavia, è anche una testimonianza del fatto che questa lotta può forgiare il destino di una nazione e dare forma all’identità e alla determinazione di un popolo.
Il suo sacrificio non è stato inutile; è diventato una fonte di ispirazione per tutti coloro che cercano la libertà e la dignità nella loro lotta per l’indipendenza nazionale.

Davide Bugatti

Autore

Ideatore e il fondatore del progetto Wilusa, oltre a gestire il sito principale – www.wilusa.it – gestisce ed è autore di articoli divulgativi del sito www.guerraepace.it facente sempre parte del progetto.

Appassionato di mitologia e di storia antica.